Cronaca
Rapisce la ex, la picchia e la violenta: 40enne in manette
L’ha sequestrata mentre il bus sul quale viaggiava ha fatto sosta a Terni, in un autogrill. L’ha fatta salire con la forza in auto e poi ha preso l’autostrada diretto in Campania, regione di origine di entrambi.
A trovare la poveretta piena di lividi e con gli abiti strappati sono stati gli agenti della sottosezione della polizia stradale di Cassino che hanno arrestato il suo aguzzino, l’ex compagno che aveva lasciato per questioni caratteriali.
Come riporta la stampa locale, a notare la scena inusuale sono stati i componenti di una pattuglia della polizia stradale in servizio lungo le corsie dell’A1 nel tratto compreso tra i caselli di Cassino e Caianello.
Gli agenti mentre percorrevano l’autostrada hanno notato che a bordo di una macchina, ferma in una piazzola di sosta, due persone, un uomo e una donna si agitavano. Anzi, che la giovane cercava di difendersi.
Alla vista della divisa la passeggera, visibilmente scossa, con gli abiti strappati e piena di lividi, è scesa gridando di essere stata violentata.
Mentre i poliziotti hanno allertato la sala operativa, lo stesso conducente ha provato a raggiungere la poveretta per picchiarla ancora. È stato quindi immobilizzato e condotto in caserma, mentre la sfortunata viaggiatrice è stata accompagnata in ospedale dove i medici hanno accertato l’avvenuta violenza sessuale e le percosse.
Una volta tranquillizzata ed al sicuro, ha raccontato l’orribile violenza cui è stata sottoposta.
Il dramma è iniziato in un autogrill nei pressi di Terni, dove l’ex fidanzato è riuscito ad intercettare il bus sul quale la donna stava tornando a casa da Rimini, dove entrambi risiedono.
Una volta costretta a salire in auto, è stata privata di ogni mezzo di comunicazione. Nei pressi di San Vittore l’uomo, oramai in preda al delirio accentuato anche dall’abuso di alcol, ha costretto la quarantenne ad avere un rapporto sessuale. A suon di pugni, schiaffi e botte.
La polizia stradale è arrivata proprio mentre la violenza si stava consumando.
L’uomo, anch’esso quarantenne e campano, è stato quindi arrestato con le accuse di violenza sessuale e lesioni e trasferito nel carcere di Poggioreale.
La vittima è stata messa sotto protezione.
Cronaca
Blitz nel casertano, arrestato il ras Francesco Tiberio La Torre: le ultime
Blitz dei carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone, che hanno tratto in arresto il 65enne Francesco Tiberio La Torre, ritenuto gravemente indiziato di estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
A seguito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, svolte dopo le denunce presentate ai carabinieri di Mondragone dalle vittime, è stato possibile risalire all’identità dell’uomo. Tale provvedimento è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, durante le quali l’indagato è innocente fino a sentenza definitiva.
Cronaca
Ansia per le condizioni di Robert Fico, il premier slovacco vittima di un agguato: la situazione
Versa ancora in gravi condizioni Robert Fico, il premier slovacco ferito a colpi di pistola due giorni fa.
Pertanto, come riferisce anche il presidente eletto della Slovacchia Peter Pellegrini, “ieri il primo ministro non ha subito un’altra operazione, ora può parlare, ma riesce solo a pronunciare poche frasi”.
Cronaca
Scomparso da quasi 30 anni e ritrovato nella cantina dei vicini di casa: i dettagli
La storia che vi stiamo per raccontare arriva dall’Algeria, e riguarda un uomo scomparso 26 anni fa e ritrovato nella cantina della casa di un vicino.
Egli si chiama Omar Bin Orman e ha 45 anni, mentre ne aveva 17 quando è scomparso nel nulla a Djelfa, in Algeria. All’epoca vi era la guerra civile, tanto che la famiglia era convinta fosse tra i 200mila uccisi o tra i 20mila rapiti negli scontri tra l’esercito e i gruppi islamisti.
Invece l’uomo, lo scorso 12 maggio, è stato trovato nascosto in una cantina-ovile dopo che l’ufficio del pubblico ministero ha ricevuto una denuncia anonima con la quale sosteneva che Bin Orman si trovasse nella casa di uno dei suoi vicini.
Ecco quanto dichiarato da un funzionario del tribunale di Djelfa:
“In seguito a questa segnalazione, il procuratore generale ha ordinato alla gendarmeria nazionale di aprire un’indagine approfondita e gli agenti si sono recati nella casa in questione”.
Pertanto il carceriere è un 61enne, che avrebbe tentato di fuggire alla vista degli agenti, i quali sono riusciti comunque a fermarlo ed arrestarlo. Al momento Bin Orman sta ricevendo le cure mediche e psicologiche del caso, e ha raccontato ai soccorritori di aver visto varie volte la sua famiglia dallo scantinato in cui era rinchiuso, ma di non essere in grado di chiedere aiuto “a causa di un incantesimo che il suo rapitore gli aveva fatto”.
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